Pasta al farro di montagna
La Pasta al Farro de Il Cibo delle Alpi è fatta con farina di montagna, coltivato senza l’uso di sostanze chimiche. Si produce in un piccolo laboratorio della Valle Camonica.
L’essiccazione avviene con un processo lungo, che può durare tra le 48 e le 72 ore, con una temperatura controllata di circa 40° C. Considera che i metodi di essiccazione industriali durano dalle 2 alle 4 ore con una temperature tra i 100° e 130° C. L’essiccazione lenta garantisce una perfetta tenuta in cottura e mantiene inalterate le caratteristiche nutrizionali del farro.
La pasta al farro integrale del Cibo delle Alpi è prodotta utilizzando farro di montagna di altissima qualità. Grazie alle condizioni climatiche e ambientali delle zone montuose, la crescita del farro è più lenta, il che porta ad un aumento della concentrazione di zuccheri, sostanze aromatiche e nutrienti.
Etichetta Pasta al Farro
Conservare in luogo asciutto al riparo dai raggi solari. Tempo di cottura 4/6 minuti.
Ingredienti: Semola di grano duro, farina di farro, acqua. Contiene glutine. Paese di coltivazione del grano: Italia / Paese di molitura: Italia
Dichiarazione nutrizionale per 100 g
Energia | 371kcal |
Grassi | g. 1,5 |
- di cui saturi | g. 0,2 |
Carboidrati | g. 74,6 |
- di cui zuccheri | g. 2,6 |
Proteine | g. 13 |
Sale | g. 0 |
Qualità nutrizionali
QUali sono le qualità nutrizionali della pasta al farro? La Pasta al farro è un’ottima scelta per ragazzi in età dello sviluppo, sportivi e anziani per le sue caratteristiche nutrizionali. Tuttavia, il farro ha un leggero effetto lassativo e potrebbe non essere adatto per chi soffre di coliti croniche. Il farro ha un’alta digeribilità e un basso indice glicemico. La cariosside del farro è ricca di antiossidanti, fibre solubili, vitamine e minerali.
Il farro ha anche una concentrazione più elevata di sali minerali rispetto ad altri cereali, con percentuali che vanno dal più 30% per il magnesio al più 60% per lo zinco.
Inoltre, il farro ha una percentuale inferiore di acido fitico, che è una sostanza considerata antinutrizionale per l’uomo, poiché l’organismo non può produrre l’enzima necessario per scomporlo.