Il Cibo delle Alpi nasce da un incontro, avvenuto nel 2016, e da una serie di relazioni che animano una comunità diffusa. Il progetto unisce persone che ritengono la montagna un laboratorio di buone pratiche agricole, un modello da studiare e diffondere.
Tutto inizia nel 2015
Se hai già letto l’articolo ‘Come calcoliamo il prezzo del nostro cibo‘, sai quanto è importante per noi aprire le porte della nostra realtà e farci conoscere. Ne approfittiamo per invitarti subito a passare in Valle Camonica, all’Agriturismo San Faustino di Ceto.
Ora ti raccontiamo come siamo nati. Nel 2015, Fabrizio Zanotti inizia la produzione del suo documentario ‘Terra Fragile’, un viaggio nell’Italia del cibo terminata quasi 8 anni dopo, nel 2013. Per maggiori informazioni sul film clicca qui. Nello stesso periodo, Claudio Furloni, in qualità di animatore di comunità ed esperto di cultura rurale alpina, è impegnato in attività di promozione del patrimonio alimentare ed agricolo alpino. Tra le varie attività intraprese da Claudio, in quel periodo, c’è la Festa de Lo Pan Ner. Nel 2015 Claudio con Matteo Astori della Casa del Parco dell’Adamello vincono il bando regionale per l’organizzazione della Festa.
Nel 2016, durante una cena da Massimo all’Agriturismo Prestello, Claudio conosce Fabrizio e lo coinvolge nell’organizzazione della festa. Da idee condivise e passione comune nasce così una bella amicizia. I due iniziano a documentare il mondo delle piccole realtà agricole di montagna e più in generale del patrimonio alimentare alpino: conoscono persone, comunità alpine, operatori culturali e molti agricoltori. È dal 2016 che Fabrizio e Claudio collaborano sviluppando progetti e realizzando contenuti sulla vita nelle comunità rurali delle Alpi.
Nel 2020, durante il periodo del Covid, Claudio e Fabrizio iniziano a immaginare una comunità diffusa che unisca i piccoli agricoltori di montagna. Entrambi intercettano la necessità di promuovere una nuova agricoltura di montagna che da circa 20 anni si sta diffondendo su tutto l’arco alpino. Un modello che si bassa sui principi dell’agro-ecologia.
Per sviluppare questa idea Claudio e Fabrizio capiscono che bisogna coinvolgere anche ‘una parte agricola’, serve il contributo di un agricoltore esperto e ben formato sulle tecniche di produzione. Al gruppo si unisce Valentino Bonomi, che entrambi conoscono da tempo. Valentino porta nuove competenze tecniche e mette a disposizione lo spazio dell’Agriturismo San Faustino che gestisce con la moglie Alice. Valentino Bonomi è un agricoltore di Ceto, in Provincia di Brescia. Figlio di una maestra e un direttore di banca, a fine anni ’90 decide di abbandonare la facoltà di economia e dopo aver frequentato la Facoltà di Agragria, alla UNIMONT – Università degli Studi di Milano sede di Edolo, intraprende l’attività di allevatore, seguendo una passione tramandatagli dal nonno. Inizia con un piccolo allevamento di Capre Bionde dell’Adamello. Dopo alcuni anni conosce l’attuale moglie, Alice, arrivata in Italia dalla Germania per studiarne l’arte e che oggi alterna il lavoro da insegnate con l’attività in azienda agricola. Negli anni 2000 nasce l’Agriturismo San Faustino famoso per la sua cucina semplice, della tradizione e con materie prime locali.
Arriviamo quindi al 2023 anno in cui nasce ufficialmente Il Cibo delle Alpi.
Nel 2023 nasce Il Cibo delle Alpi
L’inizio è “scoppiettante”: un numero inimmaginabile di persone accoglie con forte interesse l’iniziativa. Nel periodo di Natale 2023 arrivano numerosi ordini. Non è facile organizzare una rete di piccole realtà agricole di montagna e soddisfare le tante richieste, ma non senza difficoltà e qualche sbavatura, i tre riescono a gestire questa partenza convulsa. Tra le criticità ci sono: la distanza tra i produttori, le basse produzioni e la difficoltà nel gestire un magazzino con cibo prodotto in modo naturale, senza conservanti e quindi facilmente deperibile.
Per le prime settimane è un continuo viaggiare in cerca di prodotti, ogni settimana il magazzino va riempito. Fortunatamente lo spazio dell’Agriturismo San Faustino di Ceto e il buon livello di produzione dell’Azienda Agricola San Faustino riescono ad arginare le difficoltà. Mentre il progetto è in corsa vengono fatte correzioni e si studiano i rimandi dei primi clienti. Si gettano così le basi per l’impresa de Il Cibo delle Alpi che dal 2024 ha una propria partita IVA ed è un’azienda a tutti gli effetti. Oggi esiste l’azienda Casa Alpi che in collaborazione con Glocalcom e Distribuzioni Digitali gestisce le attività di Il Cibo delle Alpi.
Fondamentale il supporto e in alcuni casi la comprensione dei primi clienti parte essenziale di questo “laboratorio” dove si lavora per trovare nuovi modelli distributivi che siano efficaci e sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico.
Nel 2024 si consolida il progetto
Nel 2024 la rete di produttori e artigiani si è ampliata, il sito Internet è stato completamente rifatto, il magazzino è stato organizzato ed è stato sviluppato un progetto, un business plan, che sarà sviluppato nel medio e lungo termine con diversi step di crescita. Agli agricoltori ed ai soci fondatori si sono uniti artigiani, trasformatori ed esperti di comunicazione.
Il Cibo delle Alpi è un viaggio che appena partito e che nei prossimi anni dovrà restare fortemente ancorato allo spirito che lo ha stimolato. Per questo sono stati individuati i sei semplici ma inalienabili principi che puoi leggere nella sezione ‘Chi siamo’.
Per il 2024 è previsto il lancio di una campagna di Equity Crowdfunding con obiettivi precisi:
- acquistare un furgone ibrido per ritiro e spedizioni;
- ampliare il magazzino con una nuova cella frigorifera;
- sviluppare un nuovo laboratorio per la produzione ed il confezionamento;
- aprire il primo negozio fisico tra Brescia, Bergamo e Milano.
- sviluppare l’offerta delle esperienze nei territori